Tradizioni culinarie natalizie a Catania
Il Natale, soprattutto in Sicilia, è sinonimo di mega abbuffate senza fine… Pranzi e cene interminabili che quasi sembrano un tutt’uno. Si inizia a un orario e non ci si alza da tavola – praticamente – più. Ma esattamente cosa si mangia a Catania per Natale?
Ad ogni provincia, la sua tradizione culinaria. Noi di Due Coperti abbiamo pensato ad un articolo ad hoc in cui illustrarvi le principali pietanze da poter gustare durante il periodo natalizio a Catania: tutto quello che – caschi il mondo – non può mancare sulle tavole, perché altrimenti NON è Natale. E un catanese lo sa che si può scherzare con tutto ma non con il cibo, soprattutto natalizio.
Se, dunque, avete in programma un viaggio nel capoluogo etneo in questo periodo magico dell’anno, ecco cosa mangiare assolutamente.
Scacciata
Da veri catanesi doc non potevamo che iniziare proprio con le scacciate catanesi. Partiamo subito col dire che ne esistono tantissime varianti, ma i punti fermi sono sempre gli stessi, da generazioni. La scacciata è una sorta di “pizza chiusa” salata, realizzata con il pane in pasta e ripiena di diversi condimenti. Due sono gli ingredienti base: la tuma, un tipico formaggio non stagionato, morbido al punto giusto, che viene fatto cuocere in modo che fila e fonde molto. Il secondo ingrediente sono i broccoli o i cavolfiori saltati con cipolla, pepe, olio e alcuni aggiungono anche il vino (vengono cotti con un procedimento particolare che praticamente rendono il piatto difficile da digerire, ma un’esplosione di gusto!). In catanese sono i “rocculi affucati” o “bastaddi affucati“, il primo termine chiaramente per i broccoli, il secondo per i cavolfiori. Per i palati più complicati, esiste anche la variante tuma e prosciutto, pomodoro e cipolletta e tanto altro ancora… In base alla fantasia del catanese!
Baccalà fritto
Sulle tavole catanesi a Natale si consuma anche il baccalà fritto (rigorosamente!). Si tratta di piccoli pezzi di merluzzo nordico che viene infarinato, creando una pastella ottima e croccante, e fritto. Semplice ma altrettanto calorico.
Crispelle di ricotta o acciughe
Tipicamente catanesi, non possono assolutamente mancare proprio il 25 dicembre. Cosa sono le crispelle? Essenzialmente è una sorta di frittella, in un impasto morbido realizzato con farina e lievito di birra e poi fritto in abbondante olio. Il ripieno, come è facile intuire, può essere di ricotta o acciughe e la forma cambia: le prime tondeggianti, quasi a ricordare un arancino e le seconde come dei listelli verticali.
Falsomagro di vitello
Dopo i primi piatti quali lasagne, cannelloni, pasta al forno che sono diciamo “classici” ma non tipicamente catanesi, si passa ai secondi. Un must have per Natale è il falsomagro: fesa di vitello arrotolata con molta cura con dentro prosciutto cotto o mortadella, uova, sale, pangrattato e formaggio (a volte cipolla). Viene accompagnato principalmente col sugo (molto, moltissimo sugo!).
Che altro c’è?
Poi, a fine pasto, per allinearci un po’ al resto d’Italia, si gusta un panettone/pandoro e inizia l’eterna disputa tra i due, tra chi preferisce l’uno e chi l’altro. Si mangia o così com’è oppure farcito con mascarpone, nutella/pistacchio e quant’altro. Accanto a questo, come dolce non mancano i cannoli o le crispelle (questa volta di riso inzuppate nel miele e cosparse di zucchero a velo). Possiamo trovare poi anche della frutta secca (mandorle, pistacchi, arachidi, fiori di zucca…) da sgranocchiare magari mentre si gioca a carte o durante tutto il resto della serata!
La vera essenza del Natale
Per completezza, diciamo che ci siamo concentrati essenzialmente su quello che si può trovare a Natale solo a Catania, perché poi se ci si sposta per le altre province i piatti tipici possono variare. Per esempio, la scacciata diventa l’impanata a Siracusa o Messina e la scaccia a Ragusa. Ma una cosa è certa: il vero siciliano sa cosa vuol dire veramente “vivere il Natale“.
La vera essenza del Natale, dunque, è una tavola imbandita circondata da parenti. Il convivio tutti insieme diventa un momento di condivisione e incontro che dà valore ancor di più a quei momenti passati insieme. A noi di Due Coperti ci piace definirli come “attimi di vita” che fanno percepire a pieno il vero senso del Natale che assume così un significato diverso, difficile da spiegare a chi non lo vive a pieno… con la pancia piena (e il cuore altrettanto colmo!).