Lo sapevi che… 8 imperdibili curiosità su Vibo Valentia
Oltre viaggiare, c’è altro. Per conoscere a fondo una località è bene sapere abitudini locali, usi, costumi ma anche elementi “in più”. Ecco 8 curiosità su Vibo Valentia da imparare assolutamente, da vero turista e amante della città regina della Costa degli Dei.
Vibo Valentia è senza dubbio la città per eccellenza eletta a “Regina della Costa degli Dei“, conosciuta per la bellezza delle sue spiagge e località marittime degne di nota. Proprio per questo è definita anche “Perla del Tirreno“.
Accanto a tanta meraviglia, però, ci sono anche mille “segreti” da scoprire: ecco 8 curiosità imperdibili su Vibo Valentia che, probabilmente, non conoscete. Vediamo un po’ nel dettaglio di che si tratta.
1. Antica Hipponion
Prima curiosità su Vibo Valentia riguarda il fatto che, proprio fuori il centro abitato, si possono notare le mura (in origine lunghe 7 km!), e le rovine dell’antica città greca di Hipponion, ribattezzata Veip dai coloni magnogreci di Locri. All’inizio, insieme a Medma, garantiva a Locri il controllo della Calabria centrale, fin quando Hipponion non riuscì a diventare una polis indipendente e libera. La città così acquistò importanza ma venne, poi, distrutta nel 442 a.C. per opera di Dionisio II di Siracusa.
2. Il possente Castello
Simbolo indiscusso della città, il Castello di Vibo Valentia fu fatto costruire da Federico II nel 1070, attorno a una preesistente torre voluta da Ruggero II il Normanno, sul sito dell’acropoli greca, utilizzando vario materiale di spoglio. La fabbrica venne progettata dall’architetto imperiale Matteo Marcofava e in seguito ampliato sotto gli Angioini e gli Aragonesi. Ospita oggi il Museo Archeologico che conserva i numerosi reperti magnogreci della zona.
Per un tour completo del Castello, ecco la nostra guida dettagliata: Link.
3. Piazza Garibaldi
A onor del vero, Piazza Garibaldi di Vibo Valentia non è come le altre dedicate all’eroe dei due mondi. Presso il Palazzo Gagliardi (o meglio un’altra preesistente abitazione) si fermò l’eroe, in occasione della spedizione dei Mille. Un luogo, quindi, che ha un indubbio valore storico, oltre che ricordare Garibaldi.
4. Dal Teatro Romano alla Chiesa del Rosario
La Chiesa del Rosario è sicuramente la più antica tra quelle della città: fu fondata nel 1280 sulle rovine di un Teatro Romano, sorto sull’odeon greco a sua volta. Nella cappella De Sirica Crispo si trovano le spoglie del guerriero d’Angiò Domenico De Sirica.
5. Trittico Cinquecentesco di Antonello Gagini
Si conserva, ancora oggi, nel Duomo di San Leoluca (o di Santa Maria Maggiore) un importante Trittico Cinquecentesco marmoreo di Antonello Gagini, dedicato alla Madonna della Neve: le tre statue della Madonna, della Maddalena e di Giovanni Evangelista hanno attirato una particolare devozione e la scultura è stata chiamata comunemente “Altare delle anime purganti“.
6. Il rito della Corajisima
La Corajisima è una bambola di pezza – realizzata con vecchie stoffe rattoppate – i cui occhi, bocca e naso sono cuciti con un filo, un vestito sotto al quale lo scheletro, costituito da un bastoncino di legno, poggia in un frutto (limone, fico secco, arancia, a volte anche patata). Senza dubbio è la protagonista del periodo della Quaresima: appare nella notte della morte di Re Carnevale (Mercoledì delle ceneri), davanti l’ingresso delle abitazioni o sui balconi dei piccoli borghi calabresi. La bambola simboleggia sia l’operosità della donna e la sua importanza nell’economia della famiglia, che la caducità dell’uomo e affonda le radici nelle usanze pagane legate al culto di Dionisio, tramandato fino ai giorni nostri oralmente.
7. Parco della Rimembranza
Panorama mozzafiato dal Parco della Rimembranza, dove sorgeva il tempio della protettrice dell’antica città magnogreca, Proserpina, poi smantellato per ricavare materiale di risulta utilizzato per edificare la cattedrale normanna nella vicina Mileto.
8. Il rito dell’Affrontata
La domenica di Pasqua si svolge il caratteristico rito dell’Affrontata, con l’incontro tra le statue di Gesù Risorto, di San Giovanni e della Madonna, che resta svilata, cioè si libera del velo da lutto, mostrando la fastosa veste azzurra punteggiata di stelle d’oro.
Se avete voglia di scoprire altre informazioni su Vibo Valentia, date un’occhiata alla nostra pagina dedicata proprio alla città Regina della Costa degli Dei.