Lo sapevi che… 8 imperdibili curiosità su Palermo
Oltre viaggiare, c’è altro. Per conoscere a fondo una località è bene sapere abitudini locali, usi, costumi ma anche elementi “in più”. Ecco 8 curiosità su Palermo da imparare assolutamente, da vero turista e amante del capoluogo della Sicilia.
Palermo rispecchia in pieno lo spirito dell’Isola, terra straordinaria e di grandi eccellenze. Mare, sole e atmosfera mediterranea sono le caratteristiche principali della città siciliana, ricca di storia e di dominazioni che hanno lasciato segni tangibili.
Accanto a tanta meraviglia, però, ci sono anche mille “segreti” da scoprire: ecco 8 curiosità imperdibili su Palermo che, probabilmente, non conoscete. Vediamo un po’ nel dettaglio di che si tratta.
Per sapere cosa vedere a Palermo, ecco il link del nostro articolo di riferimento: Link.
1. Shoefiti, “scarpe sospese”
Capita spesso a Palermo di vedere scarpe da tennis legate a coppia dalle stringhe sui fili della corrente o del telefono. Le “scarpe sospese” è una tendenza prevalentemente nata negli Stati Uniti ma ripresa in varie parti del mondo, tra cui il capoluogo siciliano. Il termine è “shoefiti“, derivante dall’unione di shoe=scarpa e graffiti.
Qual è il significato? Qualcuno sostiene che si tratti di un modo per segnalare luoghi di spaccio o zone poco raccomandabili, altri lo attribuiscono a un rito legato al raggiungimento di obiettivi. Per alcuni, invece, è una sorta di rituale per tenere lontani gli spiriti maligni.
2. Fontana della Vergogna
La Fontana della Vergogna, costruita nel 1554, era destinata al giardino di Luigi di Toledo, a Firenze. Acquistata dal Senato palermitano, l’opera poi fu posta nella Piazza Pretoria del capoluogo siciliano, di fronte al Comune. L’appellativo “della Vergogna” nasce dal fatto che la fontana presenta diverse statue nude che fecero storcere il naso a molti, tanto da attribuirgli tale nomignolo dispregiativo. Tra l’altro, si racconta che le suore di un vicino convento uscissero di notte per coprire i genitali delle statue. Inoltre, pare che una delle statue, una donna lasciva vicino a un cavallo, fosse un’insaziabile regina Angiò.
3. Orto Botanico e Parco della Favorita
Prossima curiosità su Palermo riguarda l’Orto Botanico, considerato il più grande d’Europa. Si tratta di una struttura didattico-museale che fin da età antica raccoglieva una grandissima varietà di piante, favorita dal suo clima. Sempre rimanendo in tema, ma spostandoci dall’Orto, il Ficus Magnoloides di Piazza Marina è tra gli alberi più grandi d’Europa. Ancora, il Parco della Favorita è il più grande parco urbano d’Italia, corrispondente come dimensioni al Central Park di New York.
4. Teatro Massimo e la “Monachella”
Il Teatro Massimo è il primo teatro dell’Opera d’Italia e il terzo in Europa, secondo solo all’Opera di Parigi e al Wiener Staatsoper di Vienna. Fu proprio Palermo la prima città al mondo ad avere ben due teatri lirici.
Vi è una leggenda legata al Teatro Massimo: si racconta che, durante la costruzione dell’edificio, fu profanata la tomba di una suora. Questo gesto, però, avrebbe causato l’ira dello spirito che, da quel momento in poi, si aggirerebbe tra i sotterranei, palesandosi di tanto in tanto anche durante gli spettacoli. Attenzione perché chi non crede alla “Monachella” potrebbe subire una delle maledizioni: inciampare nel “gradino della suora” all’ingresso dell’edificio.
5. “Mandato di Adelasia” e “Pietra di Palermo”
Prossima curiosità su Palermo riguarda un tesoro che vi è custodito nell’Archivio di Stato. Si trova in città, infatti, il documento cartaceo più antico d’Europa: il “Mandato di Adelasia” o lettera bilingue greco-arabo di Adelasia (o Adelaide) degli Aleramici, moglie di Ruggero I, conte di Sicilia e di Calabria, datato 1109. Adelasia decise di usare la carta invece della consueta pergamena poiché si trattava di un atto transitorio.
Ancora, particolare è la “Pietra di Palermo“: testo bilingue per la traduzione della lingua egizia, giudicato il secondo più importante dopo la stele di Rosetta.
6. La Buca della Salvezza
Sul fianco della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta la Gancia, nel quartiere Kalsa, si nota una buca detta “della Salvezza“, protagonista del Risorgimento Italiano. Grazie a questa, i patrioti Filippo Patti e Gaspare Bivona riuscirono a sfuggire alle milizie borboniche e mettersi in salvo. I due si rifugiarono in chiesa e si finsero morti sotto alcuni cadaveri di altri patrioti uccisi. Da qui scavarono la buca e, una volta realizzato il contatto con l’esterno, scapparono anche aiutati dalle donne che simularono una rissa. Per molto tempo, un’usanza popolare prevedeva pellegrinaggi verso la buca per ringraziamento.
7. La Chiesa senza tetto
La Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, nel quartiere della Kalsa, ha una particolarità: non ha il tetto. Non perché sia crollato, ma perché non è mai stato completato. La costruzione iniziò nel XVI secolo, interrotto per via di una possibile invasione turca, dato che la chiesa era troppo vicino all’entrata della città. Ormai sconsacrato, questo luogo fu adibito a teatro, lazzaretto, ospizio, ospedale e deposito. Dopo la Seconda Guerra Mondiale rimase in stato d’abbandono fino agli anni ’90, quando fu restaurato.
8. Il Genio
A protezione del capoluogo siciliano, accanto a Santa Rosalia, vi è Il Genio, entità sovrannaturale della tradizione palermitana, diventato uno dei simboli della città. Numerose sono le rappresentazioni che si trovano tra le vie del centro e nei dintorni: per esempio 7 sculture che raffigurano Il Genio come un uomo di mezza età, con la barba, la corona e un serpente che gli azzanna il petto. Si possono ammirare a Villa Giulia, Piazza della Rivoluzione, Palazzo Pretorio o nella Vucciria.