Liotru, simbolo di Catania: quello che c’è da sapere
Ogni città ha i propri simboli e quello di Catania è indubbiamente ‘U Liotru, una statua raffigurante un elefantino di basalto nero posto proprio nella Fontana dell’Elefante al centro di Piazza Duomo, cuore pulsante del capoluogo etneo. Diventato simbolo della città nel 1239, in un’unica scultura è racchiusa tutta l’essenza di Catania: storia, mito e anche un pizzico di magia…
Che cos’è il Liotru?
Il nome Liotru, con tutta probabilità, è una storpiatura del nome Eliodoro, nobile catanese che voleva diventare vescovo della Diocesi ma che non ci riuscì mai. L’intero monumento fu realizzato tra il 1735 e il 1737 dall’architetto palermitano Giovanni Battista Vaccarini. Proprio lui si ispirò all’obelisco di Minerva di Gian Lorenzo Bernini.
‘U Liotru, emblema della città di Catania, è una statua di basalto nero che raffigura un elefante e sormonta il basamento in marmo bianco della fontana su cui è collocato, il quale è costituito da un piedistallo adagiato al centro di una grande vasca, dello stesso materiale. Le sculture sul basamento riproducono fedelmente due fiumi di Catania: il Simeto e l’Amenano. L’elefante è “vestito” con una gualdrappa marmorea che porta incisi gli stemmi di Sant’Agata, patrona del capoluogo etneo.
Sopra ‘U Liotru, si trova un obelisco in granito alto 3.66 metri, decorato con figure in stile egizio. Sulla sommità, si possono ammirare un globo con una corona composta con foglie di palma, che rappresenta il martirio, e un ramo di gigli, simbolo di purezza. Ancora più in alto, è collocata una tavoletta metallica con l’iscrizione “MSSHDPL“, cioè “Mente sana e sincera per l’onore di Dio e per la liberazione della sua patria” (dedicata a Sant’Agata) e in cima una croce.
‘U Liotru tra storia e mito
Non ci sono dati certi su quando fu realizzata la statua, né sul suo autore. Proprio a questo punto, allora, la storia si confonde con il mito. Tra le vari ipotesi spicca quella di Pietro Carrera che, nel 1639, scriveva che il Liotru celebrava una vittoria bellica dei catanesi contro i libici, ma si tratta di una storia del tutto priva di fondamento. Tra le altre cose, però, la stessa vicenda fu immortalata da un pittore, Giuseppe Sciuti, proprio sul sipario storico del Teatro Massimo Bellini, uno dei punti d’interesse più belli e prestigiosi di Catania.
Ci sono altre teorie, più veritiere, portate avanti da Matteo Gaudioso, Ignazio II Paternò Castello e Santi Consoli. Questi vedono l’origine della statua come memoria di una religione ormai scomparsa o indicano proprio il Liotru come elemento che proviene dal Circo Massimo. L’obelisco, infatti, è stato una delle attrazioni di un antico circo.
A tutto questo si affianca la Leggenda di Eliodoro, dal quale prese, come detto, probabilmente, il nome ‘U Liotru. Eliodoro, figlio di nobili catanesi, era uno dei candidati a divenire Vescovo della Diocesi della città, ma incontrò uno stregone di origine ebraica che gli insegnò delle pratiche di magia nera che lo allontanarono, ovviamente, dal mondo della chiesa. Pare che lo stesso Eliodoro costruì l’elefante, usando la lava dell’Etna, per cavalcarlo quando doveva effettuare gli spostamenti fino a Costantinopoli. Il vescovo Leone lo arse vivo, ma la statua sopravvisse e divenne il simbolo della città di Catania.
Il forte valore simbolico del Liotru per i Catanesi
I catanesi accettano molto volentieri l’interpretazione del geografo arabo Idrisi che ha riportato la considerazione che gli abitanti del capoluogo etneo rivolgevano all’elefantino di basalto nero che domina su Piazza Duomo: viene visto come una statua quasi “magica” che riesce a proteggere i suoi abitanti dalle eruzioni dell’Etna, vulcano ancora oggi attivo.
La proboscide è rivolta verso la Cattedrale di Sant’Agata, quasi a voler collegare sacro e “profano”. ‘U Liotru, dunque, per i catanesi è molto di più di una semplice statua, è un simbolo indiscusso della città. Infatti, un vero catanese si definisce “Marca Liotru“, proprio come segno distintivo rispetto agli altri siciliani. L’elefantino, tanto amato, è un tesoro da tutelare e proteggere con orgoglio e anche con un po’ di sana “gelosia”… che non guasta mai!
Se avete voglia di scoprire altre informazioni sulla città di Catania, date un’occhiata alla nostra pagina dedicata proprio al capoluogo etneo.