Le Località più belle della Sicilia: Petralia Soprana (PA)

Le Località più belle della Sicilia: Petralia Soprana (PA)

Petralia Soprana, in provincia di Palermo, è una piccola cittadina madonita dove arte e natura esaltano l’immenso valore della bellezza. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questo autentica perla siciliana.

Descrizione di Petralia Soprana

Essendo il più alto Comune della provincia di Palermo, Petralia Soprana (A Suprana in siciliano) fa parte del Parco delle Madonie e si eleva a ben 1.147 mt d’altitudine su uno sperone roccioso. Etimologicamente, l’idea maggiormente accreditata dagli storici è che il paesino sia l’erede di Petra, città fortificata costruita dalle popolazioni sicane delle Madonie. Conquistata dagli Arabi, venne ribattezzata “Batraliah” (da Batra, “pietra” , e “Liah“, “alta”), con i Normanni fu denominata “Petra Heliae” (“Pietra di Elia“, ritenuto il fondatore dell’ordine dei Carmelitani Scalzi).

Con poco più di 4.000 abitanti dislocati in 32 borgate, è uno dei Comuni più significativi dal punto di vista turistico, sia per la posizione panoramica (tra le montagne innevate – d’inverno – e i suoi splendidi tramonti) sia per la struttura urbanistica.

L’arroccato centro storico, con vista sui campi, infatti, è tutto puntellato di chiese, pregevoli edifici dell’architettura civile, ma anche strade, piccoli vicoli, piazze e fontane che conservano intatta l’atmosfera medievale arricchita dal trascorrere del tempo. Per posteggiare, vi sono degli appositi stalli oltre ad aree di sosta, anche in pieno centro e a due passi dalle attrazioni principali. Alcuni di questi, però, sono a pagamento.

Come ultima chicca vi ricordiamo che Petralia Soprana è stata inserita nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, dove viene definita “Pietra tra le pietre“.

Chiesa Matrice dei Ss Pietro e Paolo - Petralia Soprana (PA) (IT)
Chiesa Matrice dei Ss Pietro e Paolo – Petralia Soprana (PA) (IT)

Cosa vedere a Petralia Soprana

Sono tantissimi i punti di interesse di Petralia Soprana, tutti interamente visitabili a piedi in una piacevole passeggiata di qualche ora. Per lo più, si concentrano all’interno del centro storico da attraversare e ammirare per apprezzarlo al meglio. Ecco cosa vedere assolutamente in questo bellissimo borgo medievale.

• CHIESA DI SANTA MARIA DI LORETO

La Chiesa di Santa Maria di Loreto, di elaborata architettura tardo barocca con elementi medievali e pianta a croce greca, è uno dei più belli luoghi di culto situato nell’omonima Piazza Loreto. All’interno si possono ammirare, oltre ad una particolarissima icona del Gagini, opere del Bagnasco, del Quattrocchi e un San Sebastiano del Sansovino.

• BELVEDERE LORETO

Attiguo alla Chiesa, troviamo il Belvedere Loreto (“U Castru“), dove si può ammirare quella porzione della Sicilia che va dall’Etna fino a Enna, Caltanissetta e la vallata dove scorre il fiume Imera meridionale che sbocca a Licata.

• FONTANA DEI QUATTRO CANNOLI

Vicino l’Oratorio delle Anime Purganti, con l’originale prospetto con campanile a vela, sorge la Fontana dei Quattro Cannoli, nell’omonima Piazza. Si tratta di una graziosa fontana barocca in marmo di Billiemi che nel XIII secolo era l’unica fonte dell’abitato.

• CHIESA MATRICE DEI SS PIETRO E PAOLO

Il luogo di culto principale del borgo è la Chiesa Matrice dei Ss Pietro e Paolo, collocata in Piazza Duomo. Si caratterizza all’esterno per il bel colonnato lungo uno dei suoi fianchi. Il portone d’ingresso è formato da tanti riquadri in stile gotico-catalano. L’interno, invece, è diviso in tre navate sorrette da 12 pilastri rappresentanti i 12 apostoli. Sono presenti anche sculture e dipinti del ‘400, ‘600 e ‘800, tra cui spicca il primo crocifisso di Frate Padre Umile da Petralia (1613). L’opera è a grandezza naturale, ricchissima di particolari anatomici, come la bocca socchiusa da dove s’intravedono la lingua e i denti, la ferita profonda del costato attraverso la quale si possono notare le viscere.

Curiosità: i crocifissi dello scultore sono molto venerati ed apprezzati dai critici d’arte. Esistono, infatti, numerosi testi che esaltano le sculture del Frate, il quale realizzò circa 33 crocifissi che si trovano sparsi in tutta l’Italia Meridionale e all’estero.

• BELVEDERE DI PIAZZA DUOMO

Imperdibile nell’omonima Piazza è il Belvedere di Piazza Duomo (“U Chianu a Chiesa“) con la vista verso Est dell’abitato di Gangi abbarbicato su Monte Marone e dietro, in fondo, la maestosa Etna.

• PALAZZO POTTINO MARCHESE DI CAPUANO

Il Palazzo Pottino Marchese di Capuano, sito nella centralissima Piazza del Popolo, ospita una mostra di abiti e accessori d’epoca della collezione Piraino (circa 80 pezzi tutti firmati degli anni ’50, ’60 e ’70), che raccontano come muti e fedeli testimoni il costume, la seduzione dal 1860 al 1950, con un’appendice dedicata alla seconda metà del ‘700 e alla prima metà dell’800.

• BELVEDERE DEL CARMINE

Terzo ed ultimo punto panoramico della città è il Belvedere del Carmine (“U Carmini“), che offre una veduta della Sicilia Occidentale verso Palermo dove si possono ammirare suggestivi tramonti e la montagna della Madonna dell’Alto con il Santuario.

• CHIESA DEL SS SALVATORE

Particolare è la Chiesa del Ss Salvatore, con la sua originalissima struttura architettonica a pianta ellittica con 8 pilastri che sorreggono la cupola, esempio unico nelle Madonie. Molto probabilmente in periodo Arabo era una moschea e fu consacrata ai riti cristiani dal Conte Ruggero.

• RUDERI DEL CASTELLO NORMANNO

Attraversando tutta la Via Salita Castello, si arriva in cima dove sono visibili i Ruderi di quello che un tempo fu il Castello Normanno. Merita una sosta, seppur vi siano veramente pochi resti, per immergersi in un’era ormai quasi dimenticata. C’è da dire che, per la sua vicinanza alle case, il “castello” ormai sembra far parte della recinzione di un giardinetto.

• MINIERA DI SALGEMMA

La Miniera di Salgemma non è in centro storico ma si trova in località Raffo. Si tratta di un’area espositiva di sculture di salgemma, una delle più grandi e pure d’Europa, con una produzione di sale sia per uso domestico (Sale di Sicilia) che per uso industriale.

Cosa mangiare a Petralia Soprana

La tradizione a tavola rispecchia a pieno quella siciliana e la cucina è essenzialmente contadina e mediterranea. Si apprezzano particolarmente le minestre: per esempio, lenticchie aromatizzate con i finocchietti selvatici, i ceci, le verdure selvatiche come la cicoria e la borraggine. Se vengono cucinate tutte insieme si ottiene la classica “virdura maritata“.

Tra i formaggi spiccano il pecorino (fresco o stagionato), il caciocavallo, la ricotta fresca. Degni di nota sono i dolci (risalenti ad un’antica tradizione): U risu duci, la Cucchìa (tipicamente natalizia), l’aceddu (pasquale), i biscotti alla cannella e lo sfoglio (u sfuogghiu).

Esperienze da vivere a Petralia Soprana

Utilizzato anche come set per il film “La fame e la setedi Antonio Albanese, Petralia Soprana conserva antichi riti e tradizioni, che si svolgono prevalentemente nel centro storico quasi intatto. Tra gli eventi maggiormente significativi ricordiamo A Carnilivarata, durante appunto il periodo di Carnevale; A calata da tila (che si celebra il sabato della Settimana Santa), dove a mezzanotte viene fatto cadere il drappo posto sopra l’altare maggiore della Chiesa Madre; U ‘Cuontru (pomeriggio della domenica di Pasqua): le statue di Gesù Risorto e della Madonna Addolorata si cercano per le viuzze del borgo per poi incontrarsi in Piazza Duomo, punto dal quale proseguiranno insieme in processione.

Ma non è tutto: di rilievo anche il Matrimonio Baronale, durante la notte di Ferragosto, con rievocazione storica e sfilata in abiti del Settecento (con annesso itinerario gastronomico); la Sagra del Grano, la Sagra del Sale e la Sagra delle Lenticchie (entrambe in agosto, una in località Pianello e una in località Pellizzara).

Ancora, non perdetevi il Ballo della Cordella (ad agosto): il gruppo folk Gufaro ha ripreso un’antica tradizione popolare siciliana, quella delle danze che si svolgevano sull’aia alla fine dell’annata agraria, come ringraziamento per il raccolto e rito propiziatorio per l’anno nuovo.

Infine, a dicembre si svolge A Nuvena, che consiste in musiche e canti tradizionali eseguiti da giovani per le vie del centro e nelle frazioni. Impedibile anche il Presepe d’InCanto, particolare installazione che attraverso audio, luci e video rappresenta la Natività e valorizza gli aspetti caratteristici del borgo madonita. Il tutto nella splendida location del Palazzo Pottino, che in ogni stanza accoglie un elemento essenziale di un percorso unico che conduce alla Natività. Si susseguono mostre, musica, arte, artigianato, Mercatini di Natale, laboratori d’arte e del gusto.

Invece, cosa fare nei dintorni? Assolutamente impedibile l’escursione alle Gole di Tiberio, piccolo canyon naturale a circa 100 m s.l.m., che si trova lungo il fiume Pollina a circa 10 chilometri di distanza dalla foce di esso, il Mar Tirreno. Qui è possibile attraversare un tratto di fiume col gommone e un altro a piedi, il tutto accompagnato da una attenta e preparata guida.

… Da quest’altezza che mi inebria il core
cospicua da tre lati la saturnia isola grande le sue membra scopre

– Pietro Lo Presti, “Inno alle Madonie”