Le Località più belle della Sicilia: Castelbuono (PA)

Le Località più belle della Sicilia: Castelbuono (PA)

Castelbuono, in provincia di Palermo, è un borgo particolare e unico nel suo genere collocato alle pendici del colle Milocca. Ogni anno attrae tantissimi turisti per la sua posizione privilegiata e la lunga storia che lo rendono un luogo dove arte e natura si incontrano. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere.

Descrizione di Castelbuono

Ubicato a circa 423 metri sul livello del mare, tra i centri di Pollina (a Nord), San Mauro (a Est), Geraci Siculo (a Sud-Est), il massiccio delle Madonie (a Sud), Isnello e Gibilmanna Cefalù – (ad Ovest), Castelbuono (Castiddubbonu in siciliano) fa parte del Parco delle Madonie.

Il centro storico conserva ancora edifici di un antico passato che si innalzano tra le vie strette di questo bellissimo borgo. Il cuore pulsante è Piazza Margherita, ma anche Piazza Minà Palumbo, conosciuta come ‘A piazzetta.

Per posteggiare, ci sono degli appositi stalli (gratuiti) lungo la strada per giungere al centro e altri a pagamento. Trattandosi di un borgo piuttosto piccolo, si gira tranquillamente a piedi quindi qualsiasi distanza non è mai esagerata, ma anzi una piacevole passeggiata.

Castelbuono è stato inserito tra i Borghi Autentici d’Italia, dall’associazione che riunisce piccoli e medi comuni, enti territoriali e organismi misti di sviluppo locale, attorno all’obiettivo di un modello di sviluppo locale sostenibile, equo, rispettoso dei luoghi e delle persone e attento alla valorizzazione delle identità locali. Lo scopo principale è quello di riscoprire i borghi italiani quali luoghi da vivere, sostenere e preservare.

Castello - Castelbuono (PA) (IT)
Castello – Castelbuono (PA) (IT)

Cosa vedere a Castelbuono

I punti di interesse di Castelbuono non sono affatto pochi, per lo più concentrati nel centro storico. Vediamo cosa vedere assolutamente una volta arrivati nella rinomata località siciliana.

• CASTELLO DEI VENTIMIGLIA (MUSEO CIVICO)

Il Castello dei Ventimiglia sorge sui resti di un antico casale di epoca bizantina e successivamente arabo-normanna. Fu fondato nel 1316, sul colle di San Pietro, dal Conte Francesco I Ventimiglia. Oggi si presenta su tre piani più un piano sotterraneo che ospita il Museo Civico con spunti sull’evoluzione storico-architettonica del tessuto urbano, una pinacoteca permanente di età moderna e le varie mostre d’arte contemporanea che si intervallano durante l’anno.

Per saperne di più, ecco la nostra guida completa: Link.

• CAPPELLA PALATINA DI SANT’ANNA

Voluta dai Ventimiglia alla fine del 1600, decorata con uno stuolo di angeli e allegorie fatto in stucco su fondo d’oro dai fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta, la Cappella palatina di Sant’Anna (collocata all’interno del Castello dei Ventimiglia) ospita il Sacro Teschio di Sant’Anna sull’altare maggiore che sfoggia un paliotto in corallo, oro e perle.

• MATRICE VECCHIA

La Chiesa di SS. Maria Assunta, meglio nota come Matrice Vecchia, fu costruita intorno al 1362 su volere di Francesco II Ventimiglia e negli anni ha subìto diverse modifiche: all’inizio era a 3 navate, poi fu ampliata prevedendo una quarta navata e il portico fu aggiunto nel XVI secolo. All’interno è conservato il Polittico dell’assunzione attribuito ad Antonello De Saliba e dedicato alla Vergine Maria, alla sommità del quale vi è L’Eterno Padre ligneo che regge il mondo.

• MATRICE NUOVA

La Matrice Nuova, ossia la Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, fu costruita tra il XVI e il XVII secolo. Al suo interno presenta una struttura a croce latina con dodici colonne di pietra rivestite in stucco, quattro delle quali, posizionate su i due altari del transetto, possono essere attribuite al Serpotta.

• MUSEO NATURALISTICO FRANCESCO MINÀ PALUMBO

Il Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo conserva le collezioni del medico naturalista raccolte nel corso di studi svolti nelle Madonie tra il 1837 e il 1899 e alcune donate da altri naturalisti. Comprende reperti attinenti a flora, fauna, geologia, preistoria e archeologia industriale.

Cosa mangiare a Castelbuono

La tradizione culinaria di Castelbuono vanta una ricca selezione di piatti che mescolano i sapori della tradizione alle idee innovative degli chef locali. In particolare, primi e secondi a base di carne e pesce, ma anche ortaggi, verdure, formaggi e salumi prodotti sul territorio, funghi e tartufi.

Nel dettaglio segnaliamo i seguenti prodotti: il cacio all’argentiera, involtini di pesce spada, alici alla beccafico, polpette di finocchietti, pesto siciliano e pasta di mandorle.

I dolci sono il vero punto forte: occorre citare un grande produttore, Fiasconaro: panettoni, torroni, marmellate e croccanti, selezione della tradizionale pasticceria siciliana. Da provare assolutamente la Testa di Turco, con forti influenze arabe, che nasce come dolce di Carnevale (ma si consuma tutto l’anno) ed è composto da strati di sfoglie fritte addolcite da crema di latte aromatizzata al limone e alla cannella, il tutto ricoperto da una spolverata di cannella, gocce di cioccolato o diavolina.

Ancora, da gustare ‘U risu ntaanu (=riso in tegame), una sorta di timballo di riso, zucchero, zafferano, formaggio fresco (senza sale) e cannella. Ma non è tutto: delizia per il palato anche i Cosi Chini (la versione castelbuonese dei buccellati), dolci fatti di pasta frolla ripiena. Ce ne sono di due tipi, in base al tipo di ripieno e alla copertura usata: ripieni di fichi secchi ricoperti da glassa reale bianca e diavolina e quelli ripieni di zuccata coperti da una spolverata di zucchero a velo. 

A tutto questo si accompagna un’eccellente produzione vinicola, che fa da perfetta cornice alle tipicità della cucina. Infine, uno dei “tesori” di Castelbuono, definito come “oro bianco di Sicilia“, è la Manna, rara e preziosa risorsa per il borgo. Si tratta di una resina naturale, sostanza zuccherina che viene estratta dall’albero di frassino.

Esperienze da vivere a Castelbuono

Per esplorare in toto Castelbuono, ci sono delle esperienze assolutamente da fare. Innanzitutto, da non perdere, durante il periodo di Carnevale, lo spettacolo delle “Maschere” durante il “Veglione Castelbuonese”. In questa occasione si esibiscono attori locali, riuniti in “gruppi mascherati”, che mettono in scena rappresentazioni satiriche che prendono di mira personaggi, luoghi, eventi e fatti di rilevanza locale avvenuti nell’ultimo anno.

Per Natale si organizza la tradizionale novena in lingua siciliana (lu viaggiu), cantata presso le edicole votive del paese e le chiese.

Ma la stagione sicuramente più movimentata è l’estate. Dal 17 al 27 luglio si festeggia Sant’Anna, patrona del borgo. Ancora, particolare l’Ypsigrock Festival, la più grande manifestazione di musica indie e alternative rock d’Italia.

Per gli amanti della musica classica, invece, particolare è la rassegna Castelbuono Classica, che vede artisti esordienti e di fama internazionale esibirsi proprio nel borgo. Ancora degni di nota sono il Jazz Festival e Musaic-on.

Spostandoci da Castelbuono, ma non troppo, un’escursione assolutamente da non perdere è quella alle suggestive Gole di Tiberio. Queste, le uniche nel Parco delle Madonie, costituiscono un ambiente di straordinario valore naturalistico e paesaggistico in quanto formate da strapiombi di pareti scavate nel tempo dall’impetuosità del fiume Pollina.

Davanti al paese, sopra il paese, c’è il bosco. La partitura non scritta di Castelbuono. Urbanisticamente, non scritta; ma leggibile e udibile, per la sua grande, arcana polifonia

– Antonio Castelli, Bloc à Notes