Le Località più belle della Calabria: Scilla (RC)
Scilla, in provincia di Reggio Calabria, è una delle zone più belle e particolari della Calabria, definita Perla della Costa Viola. Piena di storia, mitologia, spiagge da sogno e punti d’interesse degni di nota, ogni anno attrae tantissimi turisti. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere.
Descrizione di Scilla
Collocata sul Promontorio Scillèo, proteso sullo Stretto di Messina, Scilla (U Schigghiju in Reggino) è una rinomata località turistica il cui nome “Scylla” (=Cagna) richiama un misterioso mostro (6 teste, 6 colli e guaito di cucciolo di cane) che sarebbe il responsabile di tempeste che determinarono la fine di molti naufraghi. Strabone, storico e filosofo greco antico, la descrive come uno scoglio simile a un’isola e tutt’ora conserva questa conformazione.
Il mostro suddetto, Scylla, è entrato nella leggenda omerica di Ulisse. Come narra Omero, nella sua Odissea, infatti, Scilla era una ninfa acquatica che fu trasformata in mostro marino per la gelosia di una rivale in amore. Da allora, tenta di far naufragare qualsiasi nave si trovi a passare nelle vicinanze.
Di fronte – là dove Calabria e Sicilia sembrano quasi abbracciarsi – sta Cariddi, l’altro mostro che ingoia le acque e le rivomita, simboleggiando i pericolosi vortici delle correnti marine.
Come le Sirene, anche Scilla e Cariddi rappresentano, sotto il velo del mito, i pericoli della navigazione: l’ingannevole seduzione del mare calmo, i mostri che vivono nelle sue profondità.
Il centro storico è denominato “San Giorgio” e si sviluppa intorno alla Piazza San Rocco, nella quale hanno sede, fra l’altro, la chiesa di San Rocco, patrono di Scilla, e il Palazzo Comunale. L’intera piazza è costituita da un grande terrazzamento costruito su un costone di roccia e si affaccia a strapiombo sul panorama dello Stretto di Messina.
Si possono ammirare Punta Pacì (che delimita l’estremità meridionale dell’area di Scilla), la Sicilia (in particolare Ganzirri e, nelle giornate terse, Capo Milazzo), in lontananza alcune delle Isole Eolie (Lipari, Panarea e Stromboli), e il Castello Ruffo.
Sorgono qui alcuni negozietti di souvenir dove poter comprare un oggetto-ricordo e bar, ristoranti per una fresca e dissetante sosta.
Il cuore pulsante comprende anche l’antico abitato di Bastìa, con basse casette affacciate su vicoli caratteristici. Particolare anche la zona costiera situata sul versante settentrionale, Chianalea, che ospita il Castello e la divide da Marina Grande.
Definita “La Piccola Venezia“, tra l’altro, proprio Chianalea fa parte dei Borghi più belli d’Italia. Il nome deriva da “Piano della Galea“, ma chiamata anche Acquagrande o Canalea, perché le piccole case che sorgono direttamente sugli scogli sono separate le une dalle altre da piccole viuzze, simili a canali, che scendono direttamente nel mare Tirreno.
Per posteggiare vi sono diverse soluzioni: per lo più stalli gratuiti o a pagamento (nelle zone maggiormente frequentate). Scilla, però, è una località molto piccola, che si gira tranquillamente in poco tempo, quindi si può scegliere anche di parcheggiare un po’ più lontano e fare una piacevole passeggiata a piedi.
Cosa vedere a Scilla
Quando si visita un luogo la domanda principale riguarda i punti d’interesse, per non perdersi proprio nulla. Quindi, anche in questo caso, occorre chiedersi: cosa vedere assolutamente a Scilla?
• CASTELLO DEI RUFFO
Simbolo di Scilla, tappa immancabile, il Castello dei Ruffo è collocato sulla “rocca di Scilla“, che sovrasta a sud il quartiere di Marina Grande e a nord il pittoresco quartiere dei pescatori di Chianalea con le case costruite sugli scogli. Di origine normanna o sveva, originariamente fu voluto per scopi difensivi, finché nel 1532 il conte Paolo Ruffo non decise di trasformarlo in una residenza. Oggi ospita convegni, mostre e conferenze.
• PIAZZA SAN ROCCO E CHIESA
Cuore pulsante è Piazza San Rocco, dedicata al Santo Patrono di Scilla, a cui è dedicata anche l’omonima chiesa risalente al XV secolo. Oltre a luogo di ritrovo, si tratta di un punto panoramico degno di nota, da attenzionare soprattutto al tramonto.
• CHIESA DI SAN GIUSEPPE
La Chiesa di San Giuseppe è un luogo di culto molto piccolo, collocato a Chianalea, con soltanto 100 posti a sedere. Un tempo era la cappella del Convento dei Crociferi.
• CHIESA DELLO SPIRITO SANTO
La Chiesa dello Spirito Santo si trova nel quartiere di Marina Grande, ai piedi del promontorio su cui sorge il castello Ruffo, ed è stata dichiarata Monumento Nazionale. Costruito in stile barocco, l’edificio è sopravvissuto ai due terremoti del 1783 e 1908. Al suo interno si trova l’Altare Maggiore e anche il dipinto dell’artista del ‘700 Francesco Celebrano, La discesa dello Spirito Santo, risalente al 1799.
• CAPPELLA DI SAN ROCCO
Dedicata al patrono di Scilla, la Cappella di San Rocco, fu ristrutturata recentemente dato che i terremoti del 1783 e del 1908 la danneggiarono gravemente. Al suo interno, da vedere è la statua in marmo di San Rocco, che sovrasta sull’Altare Maggiore.
• CHIESA DI MARIA SANTISSIMA IMMACOLATA
La Chiesa di Maria Santissima Immacolata sorge vicino al Castello Ruffo, si affaccia sul mar Tirreno ed è caratterizzata da interni riccamente colorati con mosaici, in particolare quello che sovrasta la parete dietro l’Altare Maggiore raffigurante un angelo benedetto dallo Spirito Santo, che protegge le case del paese.
• GROTTE DI TREMUSA
Lontane dal centro ma degne di nota sono sicuramente le Grotte di Tremusa, di origine carsica dove abitavano le Ninfe, secondo la leggenda. Qui, un tempo, arrivava il mare e lo testimoniano le conchiglie fossili incastonate nelle pareti delle caverne, note come conchiglie di Pecten.
Cosa mangiare a Scilla
Tantissimi i piatti della tradizione culinaria che si possono assaporare a Scilla. Sorgendo sul mare, il re indiscusso è il pesce spada, cucinato secondo le ricette più disparate che affondano le radici nei secoli: al forno, in padella, nel sugo dei maccheroni o alla griglia. Da gustare anche la spatola alla “schigghitàna” (con aceto ed erbe aromatiche), la aguglia, la mola, le costardelle, crostacei vari e polpi.
La varietà territoriale della Costa Viola consente di assaggiare anche buonissimi formaggi, salumi, funghi e ortaggi sott’olio, melanzane grigliate e pomodori secchi, olive sott’olio, frittelle di fiori di zucca, ragù e sughi a base di carne di capra e di maiale per condire la pasta fatta in casa, i “maccarrùni i casa“.
Il tutto deve essere rigorosamente accompagnato da un buon vino locale, ottenuto dalle uve zibibbo. Oltre a questo, il territorio offre anche ottimi limoni di qualità “verdello“. Come dolci, troviamo i “mustacciòli” o “‘nzuddhi“, “piparèlle“, “susumèlle“, “petrali” a base di miele, mandorle e fichi secchi aromatizzati.
Le spiagge più belle di Scilla
Trattandosi di una località prevalentemente estiva, Scilla è conosciuta soprattutto per le sue spiagge particolari e sui generis. Vediamo insieme quali sono le più belle.
- Spiaggia di Marina Grande, la più rinomata e frequentata, si trovano stabilimenti balneari con ombrelloni, lettini, bar, ristoranti e localini. L’intero litorale è delimitato da imponenti rocce che si tuffano a picco sul mare;
- Spiaggia di Punta Pacì, vicino a Marina Grande, è adatta soprattutto per gli amanti delle immersioni, con fondali subito alti e acque limpidissime;
- Spiaggia di Cala delle Rondini, circondata da un ambiente incontaminato, poco frequentata ma bellissima, di difficile accesso;
- Spiaggia delle Sirene, frequentatissima soprattutto d’estate, con acque alte e fondali incantevoli, sempre pulita e trasparente;
- Spiaggia di Favazzina, a circa 5 km da Scilla, con mare basso e sabbia fine, spettacolo da non perdere.
Esperienze da vivere a Scilla
Non solo spiagge, ma anche eventi ed esperienze da vivere a Scilla. Immancabile, la Sagra del Pesce Spada, nel periodo estivo, con spettacoli e degustazioni nelle viuzze principali. Inoltre, degna di nota, l’Estate Scillese, con eventi teatrali e musicali.
Poi, rilevante è la Festa di San Rocco (sabato e domenica successivi al 16 agosto). In questa occasione, la statua del santo, preceduta da una fiaccolata, è portata a spalla dai devoti per le strade del paese, tra canti e preghiere, fin sotto i fuochi pirotecnici (tradizionale “trionfino“), il tutto accompagnato da una banda musicale.
“Arrivai in città ammirando la sua strana posizione.
– Dumas
Costruita su una altura discende come un lungo nastro sul versante orientale della montagna,
poi girandosi a guisa di S viene a distendersi lungo il mare…“