Itinerario di Cagliari del Palazzo Civico e dintorni
Regina indiscussa della parte Sud della Sardegna, Cagliari rappresenta un autentico gioiello dell’Isola. Questa volta vi proponiamo un itinerario strutturato (con mappa inclusa) per conoscere la zona del Palazzo Civico e i suoi dintorni.
Nel vostro viaggio nel capoluogo sardo, sicuramente, non può mancare una fermata di un giorno nei principali punti di interesse che, partendo dal Palazzo Civico, arrivano fino al Bastione di Santa Croce, per una passeggiata a piedi sicuramente degna di nota. Ecco quali sono le tappe da noi proposte.
A. Palazzo Civico
Noto anche come Palazzo Bacaredda, il Palazzo Civico è la sede comunale di Cagliari. Tramite un cortile interno, originariamente coperto da una volta in ferro e vetri, percorrendo l’imponente scalinata, si accede ai piani superiori. Qui è possibile arrivare alla Sala del Consiglio con importanti arredi lignei e tele di Filippo Figari. Poi, a seguire, potrete ammirare la Sala della Giunta, con il Gonfalone e la medaglia al valor militare e un’altra medaglia apposta da Paolo VI in occasione della sua visita in città. Ma non è tutto: anche qui particolari tele alle pareti.
Altra sala degna di nota è quella dei Matrimoni, con reperti archeologici e il simulacro di Sant’Agostino che, il 28 agosto, giorno della festa patronale, viene portato fino alla chiesa adiacente. Infine, molto bella anche la Sala del Sindaco con un’immenso arazzo fiammingo e la Sala Sabauda.
B. Chiesa di Sant’Agostino e Cappella dell’Asilo della Marina
Seconda tappa del nostro tour è la Chiesa di Sant’Agostino, che si affaccia su Via Bayle, nello storico quartiere di Marina. Si può accedere, però, anche dal retro cioè dalla sacrestia (dal Largo Carlo Felice). L’interno è a pianta a croce greca ed è strutturata secondo un’unica navata. Molto particolare la volta a botte del presbiterio, decorata a cassettoni e rosette, ispirata – con tutta probabilità – alla volta prospettica del Bramante della chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano. Merita una fermata veloce ma non troppo anche la Cappella dell’Asilo della Marina, situata proprio a pochi metri dalla Chiesa di Sant’Agostino, edificata agli inizi del XVII secolo.
Curiosità: scavi archeologici hanno permesso di portare alla luce resti di edifici di età romana e alto medievale sotto il pavimento del braccio sinistro del transetto.
C. Piazza Yenne
Piazza Yenne è una delle piazze principali e storiche di Cagliari. Inizialmente si chiamava “Piazza San Carlo“, in onore del re di Sardegna Carlo Felice. Successivamente fu ribattezzata con il nome attuale, celebrando il viceré marchese Ettore Veuillet d’Yenne. In questo punto di interesse, si trova la colonna miliare, posta dallo stesso marchese nel 1822, per indicare il punto di inizio della Strada Reale per Porto Torres (attualmente strada statale 131 Carlo Felice).
D. Torre dell’elefante
Seconda torre medievale di Cagliari dopo quella di San Pancrazio, la Torre dell’Elefante si trova nel quartiere Castello a fianco della Chiesa di San Giuseppe. I tre lati esterni furono costruiti con calcare bianco delle cave di Bonaria, mentre il quarto è aperto e mostra i quattro piani costruiti su soppalchi in legno. Un piccolo elefante posto in alto dà il nome alla torre. Una volta arrivati in cima il panorama è mozzafiato con una vista sulla città unica.
E. Bastione di Santa Croce e Basilica di Santa Croce
Una volta esplorato il punto di interesse precedente, la prossima fermata è il Bastione di Santa Croce, dal quale si può godere un’altra vista dall’alto della città degna di nota. I cittadini di Cagliari lo chiamano Bastione di “Santu Juanni”, poiché è situato nell’omonima via, nella zona che in passato era il rione ebraico.
Sul bastione sorge la Basilica di Santa Croce, chiesa monumentale, originariamente sinagoga della comunità ebraica prima che gli ebrei vennero espulsi nel 1492. Particolare l’interno con tre cappelle per lato e un presbiterio chiuso da un’abside semicircolare.
F. Villa di Tigellio
La Villa di Tigellio – famoso poeta e cantore dell’età Augustea – è uno tra i più importanti siti archeologici della Sardegna, che racchiude diverse rovine di epoca romana prendendo erroneamente il nome dal poeta. Il complesso, che non racchiude una sola abitazione ma ben tre edifici, mostra parte di alcuni ambienti della Casa degli Stucchi (chiamata così per i numerosi abbellimenti ancora oggi visibili) e, successivamente, dagli scavi emerse un’altra domus, denominata Casa del Tablinio Dipinto, ed un edificio termale, con il pavimento in mattoni laterizi che testimonia il probabile alloggiamento delle suspensurae del calidarium termale.
*Tempo stimato per visitare interamente il sito: 1 ora*
*Prezzo del biglietto: €2 (intero); €1 (ridotto)*
G. Necropoli di Tuvixeddu
Penultima tappa è la Necropoli di Tuvixeddu, la più grande necropoli punica ancora esistente. Un’area archeologica molto vasta, accessibile liberamente e gratuitamente. Il nome Tuvixeddu vuol dire “Colle dei piccoli fori” da “Tuvu” che indica “cavità“, dovuto proprio alla presenza delle varie tombe scavate nella roccia calcarea.
H. Grotta della vipera
Ultima fermata, la Grotta della vipera, ipogeo funerario, chiamata così in quanto ai lati sono scolpiti due serpenti. Secondo alcune interpretazioni, potrebbero rappresentare Iside e Osiride oppure, secondo altri, i coniugi Lucio Cassio Filippo e Atilia Pomptilla dato che la tomba fu costruita proprio dal romano in onore della moglie.
Composta da due camere funerarie e un pronao, la Grotta della Vipera, permette di ricostruire la storia dei due coniugi esiliati in Sardegna: Atilia sarebbe morta dopo aver offerto agli dei la propria vita in cambio di quella dell’amato.
A salvare il monumento fu Alberto Della Marmora, studioso che impedì la demolizione. Proprio lui, infatti, scriveva nel suo Itinéraire de l’Ile de Sardaigne del 1860:
“Questa tomba non è più nell’originario stato d’integrità, anche perché da molto tempo si è scavato attorno per estrarre dalla roccia la pietra da taglio, che qui è di buona qualità. Posso dire, senza vantarmi troppo, che sono stato io a fermare nel 1822 la mano distruttrice degli impresari della grande strada reale. Costoro avevano già cancellato una tomba vicina e avrebbero fatto lo stesso con l’altra se non avessi fatto intervenire l’autorità del viceré per impedirne la completa distruzione“.
Il nostro itinerario di Cagliari si conclude qui dopo avervi mostrato una parte della città sarda che sicuramente merita tanto, sia dal punto di vista storico che culturale. Ora tocca a voi cari lettori, seguite la nostra mappa e, se vi va, fateci sapere cosa ne pensate! Buon viaggio.
Se avete voglia di scoprire altre informazioni sulla città di Cagliari, date un’occhiata alla nostra pagina dedicata proprio al capoluogo sardo.