Castello incantato di Sciacca (AG): La nostra esperienza da Turisti
Vi siete mai chiesti come sarebbe vedere un monumento con gli occhi di un turista che parte all’esplorazione? Questo è esattamente il nostro intento e, quindi, vi parleremo della nostra esperienza al Castello Incantato di Sciacca, in provincia di Agrigento: consigli, idee, tour ufficiali e non… insomma, tutto quello che c’è da sapere. Pronti? Partenza, via!
Il Castello Incantato di Sciacca è frutto del folle lavoro di Filippo Bentivegna, uno dei maggiori esponenti dell’art brut o outside art, un unicum nel suo genere, che ha scolpito volti e teste nelle pietre e nei tronchi di alberi per oltre 50 anni. Uno spettacolo creato dall’inventiva dell’uomo e della natura.
Proprio lui, di ritorno da un periodo in America, acquistò un appezzamento di terra alle falde del monte Kronio e qui iniziò ha lavorare alla sua tanto geniale quanto estrosa idea. Terminate tutte le risorse del suo feudo, Filippo iniziò a scavare dei cunicoli utili all’estrazione delle pietre più duttili per poter proseguire nella realizzazione delle sue opere.
Nel Castello Incantato sono conservate circa 3.000 sculture. Altre 14 teste del Bentivegna sono esposte al Musée de l’Art Brut di Losanna, unico museo dedicato all’arte naifs e a quelle forme d’arte anomale, eccentriche, anche se vicine ai margini di una creatività quasi patologica.
Dopo la morte di Filippo, avvenuta nel 1967, si ebbe la dispersione e la perdita di molte delle sue creature di pietra, sottratte a quel “microcosmo” che con fatica e dedizione aveva creato per quasi tutta la vita. Nel 1973 la Regione Siciliana acquistò il fondo donando nuova luce a quello che viene definito, ancora oggi, uno degli “ambienti outsider” più suggestivi del XX secolo. L’11 febbraio 2015 il “Castello Incantato” è stato dichiarato bene culturale ai sensi del Codice dei Beni Culturali della Repubblica Italiana.
Museo a cielo aperto
Tappa assolutamente fondamentale in un tour di Agrigento e dintorni, noi di Due Coperti ci siamo dapprima informati e poi abbiamo inserito una visita al Castello Incantato di Sciacca e ne siamo rimasti estremamente soddisfatti. In primis, è luogo magico e quasi surreale, sito culturale di interesse unico. Dopo la Valle dei Templi, tra l’altro, è il punto d’interesse più visitato.
A parte la bellezza, la particolarità, l’importanza storica e tutto il resto, secondo noi, ne vale la pena. Ci si può concedere una pausa degna di nota, ammirando un vero e proprio museo a cielo aperto realizzato da Filippo Bentivegna.
“Io scavo queste caverne e penetro nella terra… io la possiedo… ne traggo forza ed energia e per questo qui sono tutti vivi“, scriveva l’artista e la sensazione che si ha girando tra le varie teste è proprio questa. Merita, assolutamente, una sosta… un’esperienza unica che difficilmente dimenticheremo!
Tour del Castello Incantato
Il Castello Incantato è un fondo rurale punteggiato da mandorli, carrubi, fichi d’India e ulivi secolari. Per il tour non è prevista una visita guidata ufficiale, ma si gira in autonomia, previa breve spiegazione delle zone da parte del personale.
Il percorso si articola attraverso una zona esterna, nel giardino, dove è possibile ammirare tutte le opere e un museo (interno), strutturato in 2 salette in cui sono conservate altre opere e si ripropone qualche nozione circa la vita dell’artista.
Nello specifico:
- Sala espositiva;
- Sculture tronchi;
- Casa di Bentivegna;
- Caverne.
L’area, disseminata da sculture che raffigurano una molteplicità di teste, spesso generanti altre teste, scolpite nella pietra e affioranti da tronchi di alberi, realizza una rappresentazione di personaggi storici e immaginari, quasi sospesi nel tempo e nello spazio.
Si contano circa 3.000 sculture in pietra arenaria e calcarea, alcune con residue tracce di colore rosa che, sfidando lo scorrere del tempo e le intemperie della natura, resistono ancora sui volti scolpiti dall’artista.
Per quanto riguarda gli orari d’apertura e i prezzi, vi forniamo il link del sito ufficiale dove potete consultarli: Link.
Consigli pratici per la visita
Innanzitutto, diciamo subito che per esplorare perfettamente il punto d’interesse dovete dedicare il giusto tempo: una visita frettolosa, infatti, non vi permetterà di godere a pieno di tanta magia che, invece, il sito offre.
Evitate i momenti di maggiore esposizione ai raggi solari, soprattutto d’estate, dove potrebbe risultare fastidioso il tour per l’eccessivo caldo. C’è da dire, però, che in biglietteria si mettono a disposizione degli ombrelli, per agevolare il percorso evitando un’insolazione.
Consigliato, inoltre, abbigliamento e scarpe comode per favorire il giro, anche se non è affatto faticoso. Meglio, tra l’altro, non portarsi zaini ingombranti ma solo l’essenziale.