Ci manca viaggiare o anche pensare di poterlo fare
In questo stesso periodo dell’anno, in genere, noi di Due Coperti avremmo già programmato il viaggio per Marzo, scegliendo tra le varie mete europee quella più conveniente in termini economici ma anche in rapporto alla durata del nostro tour. Itinerari quasi pronti, valigie già “mentalmente” organizzate e via… a fantasticare su cosa avremmo potuto fare e cosa no.
Il Coronavirus, però, ha letteralmente paralizzato tutto: giustamente e necessariamente. La nostra esperienza è iniziata con l’annullamento – a malincuore – del nostro viaggio a Berlino, tappa che avremmo dovuto raggiungere a marzo 2019. Dopo una breve parentesi estiva dove, tra mille paure e timori, siamo riusciti ad andare a Cefalù e dintorni, senza spostarci troppo da casa, per questo Natale ci sentiamo un po’ sconfortati, ma fiduciosi.
Cosa ci manca di più?
Certo, viaggiare ci manca e anche tanto… la fuga dalla routine, l’adrenalina pre-partenza e la nostalgia al ritorno sono sensazioni che non proviamo da tantissimo. Ci rendiamo conto che, allo stato attuale, c’è di peggio dell’impossibilità di partire e non vogliamo assolutamente sembrare superficiali, ma è innegabile che, almeno oggi, ci vogliamo concedere la possibilità di ricordare – con un occhio nostalgico e un altro speranzoso – il passato.
Un viaggio è un’esperienza che ti forma e non torni a casa mai come sei partito: ti immergi in culture, sapori e odori differenti da quelli soliti a cui siamo abituati. Per un breve periodo di tempo, quella nuova città diventa parte di te e, dopo un iniziale “spaesamento”, hai la sensazione che l’hai sempre conosciuta.
Respireremo un po’ di normalità
Ci manca viaggiare, con il Coronavirus anche solo il pensiero di partire è stato offuscato ed eliminato del tutto: abbiamo smesso di immaginarci altrove, anche a farci “fregare” sui costi dei biglietti troppo alti o souvenir eccessivi. Quindi, perché nasconderlo? Quando si ha una “vocazione” così forte… è impossibile sostituirla.
Il nostro desiderio più grande, ovviamente, in primis è che l’emergenza sanitaria ci abbandoni del tutto, in modo tale da respirare un po’ di normalità e tornare a “vivere” serenamente.
Come sarà il post Covid?
La domanda che più ci poniamo, però, è la seguente: cosa ne sarà del dopo Covid? Come sarà tornare a viaggiare? Ci dimenticheremo di mascherine, gel igienizzante e quant’altro o la paura sarà sempre con noi?
Quel che conta è non smettere mai di vedere la luce in fondo al tunnel, perché in verità… quando si tocca il fondo, si può solo risalire. Ed è quello che faremo. Tutti. In tutti gli ambiti. Prima o poi.